Alberto Drudi interviene sul riordino del sistema camerale: un cambio di passo verso la Camera unica delle Marche

Il futuro delle camere di commercio è un tema che deve stare a cuore all’intero sistema economico-produttivo del nostro Paese. Prima o poi, il governo prenderà una qualsiasi decisione sul modello organizzativo locale: nel frattempo, però, le Marche stanno a guardare, senza avere la forza di andare nella direzione di un unico ente regionale, capace anche di avere legami stretti e solidi con il territorio.
Insomma, è come se si stesse aspettando una decisione dall’alto, qualunque essa sia, con la conseguenza di perdere di vista quelli che sono e che dovrebbero essere gli obiettivi prioritari da porsi per sostenere il sistema produttivo regionale, soprattutto in un momento in cui la ripresa economica non sembra decollare.
Da due anni è partito il percorso di riforma del sistema camerale, ma finora si è concretizzato solo attraverso il taglio dei diritti annuali che le imprese versano: un taglio alla maggior parte dei nostri progetti per le imprese, che ovviamente limita pesantemente la nostra attività.
Nelle Marche, potevamo e dovevamo già aggregarci per fare sistema e produrre economie di scala. Invece, si preferisce traccheggiare.
La camera unica regionale è un progetto concreto e va in direzione del miglioramento dei servizi senza rinunciare alla vicinanza alle imprese e ai territori. Non raggiungere questo obiettivo darebbe un’immagine distorta dei nostri enti, facendo prevalere l’idea che non ci si aggrega per mantenere una poltrona o un incarico.
Pesaro-Urbino ha già dato la sua disponibilità per un’unica Camera regionale. Proposta su cui ribadiamo l’impegno a collaborare con tutti gli altri attori istituzionali e con le associazioni di categoria. In questo contesto, il ruolo della Regione Marche diventa fondamentale per orientare le scelte e rendere praticabile il percorso di aggregazione, che ci consentirà di occuparci in modo ancora più efficace dei temi che stanno a cuore alle imprese.
In tale prospettiva è necessario un cambio di passo nella linea politica di Unioncamere Marche, che a settembre vedrà il rinnovo dei suoi organi.

Alberto Drudi

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