Drudi: “Il 2017 dovrà essere per tutti l’anno dei processi aggregativi”

L’economia pesarese in lenta espansione: la crescita passa dall’export

“Mi auguro che il 2017 sia l’anno dell’intensificazione dei processi aggregativi, che partendo dalla pubblica amministrazione vedano protagoniste anche le nostre imprese”. Così il presidente della camera di commercio, Alberto Drudi, parlando delle prospettive dell’economia pesarese. “In questo quadro – ha aggiunto – le camere di commercio marchigiane sono chiamate a dare il buon esempio, uscendo definitivamente dalla fase di stallo e di difesa degli interessi di parte, per procedere con maggiore decisione verso l’aggregazione”. “A tal fine proponiamo – ha aggiunto – la costituzione immediata di un tavolo con la Regione Marche per stabilire ruoli, competenze, funzioni e risorse aggiuntive della nuova camera di commercio delle Marche”.

Strettamente legato all’aggregazione tra le camere di commercio è il tema dell’azienda speciale, che – secondo Drudi – “va pensata in chiave interregionale, aggregando esperienze e territori simili come Marche, Umbria e Toscana, perché da soli non andiamo da nessuna parte e perché è importante avere un organo intermedio forte, tra i territori e il governo, che possa gestire progetti comuni e attrarre fondi per lo sviluppo delle imprese”.

Ma il tema delle aggregazioni riguarda anche “i comuni, che devono ripensare a se stessi in una logica di efficacia rispetto ai servizi ai cittadini, e le banche, con le Bcc che hanno già avviato il processo, perché la triste vicenda di Banca Marche – oltre al pesantissimo impatto su risparmiatori e sul sistema delle imprese – è anche il fallimento di una piccola dimensione che il sistema del credito non può più avere”. “E riguarda – ha detto ancora Drudi – anche il sistema delle associazioni di categoria, che devono guardare con fiducia al processo aggregativo, mettendo da parte piccoli egoismi territoriali in una chiave di rappresentanza più moderna, efficace e sostenibile per le imprese”.

Incontrando i giornalisti per fare il punto sui progetti del 2017, Drudi ha anche parlato del quartiere fieristico di Campanara e dell’aeroporto di Fano.

“Le nuove normative non ci permettono di mantenere il nostro polo fieristico – ha spiegato – e abbiamo costruito le condizioni per dare in affitto i capannoni ad un partner affidabile e in crescita”.

Sull’aeroporto di Fano, Drudi ha ribadito che “la camera di commercio andrà verso la vendita del 42% delle quote” e che “è stato dato mandato di effettuare una verifica del valore del pacchetto”. “Sono convinto che il territorio abbia finora perso una grande opportunità – ha detto ancora -: noi usciremo dalla proprietà, ma l’auspicio è che la nuova gestione sia in grado di trovare risorse e progetti per andare avanti”.

Sul fronte più puramente economico, il presidente della camera di commercio pesarese ha sottolineato che “il 2016 è stato un anno di lenta, ma ancora troppo discontinua e parziale espansione, con l’export che è tornato a livelli di pre-crisi, grazie alla maggiore consapevolezza del sistema imprenditoriale della necessità di andare oltre il mercato interno”. Proprio sul fronte dell’export, Drudi ha auspicato che “i progetti di rete e una spinta maggiore verso le aggregazioni tra imprese, anche temporanee, consentano al sistema delle pmi pesaresi di superare la zavorra della piccola dimensione: i dati del 2016, indicano che è aumentata la forbice tra le aziende che vanno bene e quelle che vanno molto male, che sono spesso piccolissime aziende che non fanno alcun tipo di innovazione”.

Il 2017 sarà l’anno “di una maggiore attenzione verso la Cina, dove la nostra camera è presente da anni e il nostro ruolo è stato spesso oggetto di commenti ironici, e verso gli Stai Uniti, dove l’avvento di Trump potrebbe dare un respiro maggiore all’economia americana e consentire un clima meno rissoso a livello internazionale”. Un riferimento diretto alla Russia, paese verso il quale continua l’attenzione di Drudi: “Spero di poter ufficializzare nelle prossime settimane – ha detto – la visita dell’ambasciatore Sergey Razov a Pesaro, con l’obiettivo di avviare una fase di distensione dei rapporti commerciali, almeno per quanto riguarda la nostra regione, drammaticamente colpita dal terremoto”. “Va detto però – ha concluso – che sul fronte dell’export, la Russia non può più essere considerato un monomercato, e questo a prescindere dalle sanzioni, così come è ora di prendere atto che l’Europa è ormai alla stregua di un mercato interno”.

Le note dolenti, secondo Drudi, sono arrivate nel 2016 dall’edilizia, che continua a frenare, e dai dati dell’occupazione, “che non segnano una netta inversione di tendenza”. Le start up innovative possono rappresentare una nuova frontiera, che come camere di commercio siamo pronti a sostenere con tutte le nostre energie, grazie anche a tutte le nostre attività sul fronte della digitalizzazione”.

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