Confservizi Cispel Marche al servizio di tendopoli e trasporti

Mariani: “Orgoglioso dei tecnici delle nostre aziende”

Acqua, trasporti pubblici, allaccio fognario e raccolta differenziata nelle tendopoli: a tre settimane dalla prima scossa di terremoto, che ha colpito duramente Arquata del Tronto e decine di centri dell’entroterra marchigiano, continua incessante il lavoro dei tecnici specializzati delle aziende che gestiscono i servizi pubblici locali associate a Confservizi Cispel Marche.

“L’impegno delle nostre aziende è in perfetta sintonia con quello della Protezione civile – ha spiegato il presidente dell’associazione, Graziano Mariani -: garantire, senza interruzioni, tutti quei servizi indispensabili, che aiutano a restituire una parvenza di normalità alle persone colpite dal sisma”. Un lavoro che iniziato a poche ore dalla prima scossa e che è proseguito senza alcuna interruzione, “nei primi giorni facendo fronte a un’emergenza senza precedenti”.

Tre le aziende direttamente coinvolte: Picena Ambiente, che si occupa di igiene urbana, e Ciip Spa, che gestisce le reti idriche e fognarie, entrambe di Ascoli Piceno, e Assm Spa di Tolentino, impegnata nei servizi nel campo della distribuzione di acqua potabile e gas metano. Complessivamente, stanno operando in quell’area 100 tra operatori e tecnici specializzati: “Si tratta di personale altamente qualificato e specializzato – ha sottolineato Mariani – abituato ad operare in situazioni di emergenza e che, in passato, è stato messo a disposizione di altri territori colpiti da gravi calamità nazionali”.

L’accordo tra Confservizi Cispel Marche e Protezione civile regionale – una best practice a livello nazionale – è datato 2014: un protocollo, siglato con la Regione Marche, prevede che l’associazione, attraverso le sue aziende (sono 35 con circa 3500 addetti), si faccia carico di coordinare, gestire e fornire servizi utili nel settore idrico, del gas, dell’igiene ambientale dei trasporti.

Alcuni interventi hanno richiesto soluzioni di emergenza, per cercare di fornire in ogni caso i servizi essenziali: in particolare, quello che ha interessato la tendopoli allestita nei pressi di Sperlonga. “La rete idrica più vicina a quella zona è a tre chilometri – ha spiegato Paolo Belardinelli, di Anconambiente, coordinatore regionale per conto di Confservizi Cispel Marche del servizio di protezione civile -, una distanza molto ampia se si considera la situazione delle strade: eppure abbiamo organizzato un servizio di autobotti, che ci permette di garantire acqua potabile ed energia elettrica per le esigenze delle persone sfollate, Inoltre, in collaborazione con il servizio sanitario regionale, sono stati realizzati interventi anche per garantire la derattizzazione e la disinfestazione dei terreni”. Inoltre, grazie a Ciip Spa, sono stati forniti supporto e locali per la gestione della logistica degli aiuti inviati alle popolazioni terremotate.

Belardinelli ha spiegato che i tecnici e gli operatori delle aziende “si sono trovati di fronte a situazioni in cui le reti idriche e fognarie in particolare avevano subito danni ingenti, che le hanno rese in parte inutilizzabili, costringendoci a soluzioni estemporanee per arginare e bypassare il problema e garantire comunque il servizio. “Già dalle prime ore successive al sisma, – ha aggiunto – tutte le tendopoli erano dotate di acqua potabile e di allacci fognari”.

Sul fronte dei trasporto, invece, Contram Mobilità s.c.p.a. e Transfer di Fermo, hanno segnalato agli organi competenti le variazioni e le maggiori e diverse esigenze del servizio a seguito del sisma, che ha interessato anche parte del fabrianese. In particolare, la caduta massi ha costretto alla chiusura di alcune arterie vitali, con un impatto anche sul trasporto degli studenti verso gli istituti scolastici di Camerino, Treia, Cingoli e Fabriano. Inoltre, la sede della Contram è stata parzialmente messa a disposizione degli uffici del Centro Operativo Comunale, mentre il deposito dei bus è stato allestito dalla Protezione Civile con brandine per il pernottamento dei bisognosi a seguito della gestione dell’emergenza sisma.

Per il bacino di Fermo, la Start ha riscontrato problematiche legate all’inagibilità dell’ospedale di Amandola, mentre per quello di Ascoli Piceno molte difficoltà sono state già superate ma altrettante sono ancora in essere.

Il presidente Mariani si è detto “orgoglioso dell’impegno degli operatori e della straordinaria forza d’animo dei cittadini colpiti gravemente dal terremoto, fatta anche di piccoli gesti quotidiani, come quello di non abbandonare la buona abitudine di consentire la raccolta differenziata dei rifiuti”.

Sul fronte della conta dei danni, secondo Confservizi Cispel Marche, “è ancora prematuro fare un bilancio definitivo”. “Stiamo controllando soprattutto le condutture e gli impianti di approvvigionamento idrico – ha spiegato -: credo che saranno necessari lavori per provvedere ad alcune sostituzioni”. “L’impegno delle nostre aziende – ha concluso Mariani – è far sì che le popolazioni colpite dal sisma possano riappropriarsi quantomeno di una quotidianità accompagnata dai servizi indispensabili, pur sapendo che è nulla rispetto a quanto hanno perso”.

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