Adriabus: nuovo atto di vandalismo all’interno di un bus

Il presidente Balducci: “Chi assiste a questi episodi li denunci”

Nuovo atto di vandalismo all’interno di un autobus autosnodato di proprietà dell’Ami S.p.A del gruppo Adriabus, la Circolare Sinistra in servizio tra le località Borgo Santa Maria e Montecchio. I responsabili, al momento ignoti, hanno spaccato un paio di sedili e divelto una botola utilizzata come uscita di sicurezza, oltre ad aver causato altri danni minori comunque tutti ben evidenti (come dalle foto allegate)rilevabili. L’episodio è avvenuto il 13 gennaio scorso, intorno alle ore 18,15 e per l’autista dell’autobus non è stato possibile risalire all’autore dei danneggiamenti, valutati dall’azienda in circa 5 mila euro: il compito di scoprirli spetterà alle forze dell’ordine, alle quali Adriabus si è rivolta per denunciare l’accaduto.

“Si tratta di un episodio becero e insopportabile, non è la prima volta che i vandali colpiscono i nostri mezzi – spiega il presidente Luciano Balducci -: siamo costretti a fare i conti sempre più spesso con comportamenti incomprensibili, che poi hanno un impatto negativo proprio su chi viaggia”. “Chiediamo con forza , – aggiunge – che chi assiste da spettatore a questi atti vandalici oltre a  denunciarli e a fornire degli elementi utili all’individuazione dei responsabili, faccia sentire con forza propria l’indignazione, assieme a tutta la parte sana della comunità”.

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“L’ultimo autobus ad essere stato danneggiato – sottolinea il direttore generale dell’azienda, Massimo Benedetti – è un mezzo di ultima generazione, relativamente recente”. La nostra flotta “è in fase di rinnovamento e solo nel corso del 2016, Ami ha rinnovato 11 mezzi con un investimento prossimo a un milione e mezzo di euro e circa tre milioni prevediamo di investirli durante il prossimo biennio”. A proposito del ripetersi degli atti vandalici all’interno dei mezzi Adriabus o sulle pensiline di attesa, il direttore generale ricorda che “da anni esiste un rapporto stretto ed efficace con le forze dell’ordine, grazie al quale si è potuto limitare al massimo il numero degli episodi”. Proprio per dare alle autorità un aiuto, è necessario che “i cittadini utilizzino qualsiasi strumento anche tecnologico per fornire utili informazioni e, perché no. a condurre una campagna social a difesa dei beni al servizio di tutti i cittadini”.

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